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Il fotovoltaico italiano all’alba dell’era post incentivo


  Nuovi modelli di business, ostacoli da superare, innovazione e prospettive. Come si farà fotovoltaico in Italia nell'imminente era post-incentivi?

     Nuovi modelli di business per gareggiare sul mercato libero o fare del fotovoltaico un servizio da offrire a un cliente, ostacoli da superare per accedere al credito, nuove evoluzioni tecnologiche, come accumuli e sistemi di monitoraggio, che potrebbero rendere più competitiva la fonte: con il quinto conto energia agli sgoccioli, il fotovoltaico italiano si sta interrogando su come muoversi nell'era post-incentivi.


Durante, il settore si trova all'alba di una nuova fase, quali sono i temi da affrontare per comprenderla?


   Gli incentivi, pare ormai quasi certo, scompariranno presto ma i costi, sia di investimento che di esercizio, per fortuna sono scesi abbastanza da permetterci di cominciare a parlare di grid-parity e market-parity. Diversi gli aspetti da analizzare e che tratteremo al convegno di mercoledì prossimo. Il problema più importante è come finanziare un'iniziativa in questo settore, il problema dell'accesso al credito. 

      Altra questione: la domanda di energia, cioè il mercato cui ci si rivolge. Per parlarne, abbiamo invitato sia operatori di tipo industriale con vocazione industriale al fotovoltaico che fondi d’investimento, che non vanno visti solo come “speculatori” ma anche come razionalizzatori di settori industriali. Infine, parleremo anche di innovazione tecnologica, per capire come l’indotto può aiutare il fotovoltaico a passare alla fase successiva del suo ciclo di vita.


Quali sono le possibili strategie per fare fotovoltaico senza incentivi?


      Qualunque strategia è fondata sulle variabili di sviluppo della pipeline. La prima variabile è la dimensione degli impianti. Il piccolo o piccolissimo impianto non può che essere asservito a un singolo cliente oppure accedere a meccanismi come il ritiro dedicato, che, se non altro, garantisce un prezzo di ritiro garantito al quale possono accedere gli impianti fino ad 1 MW, mentre per impianti più grandi si seguiranno altri schemi di mercato, di cui parlerò più avanti. Secondo punto è quello del finanziamento e dell'accesso al credito. Il terzo punto è l'aspetto geografico: si deve considerare non tanto o non solo l'irraggiamento solare ma anche i problemi di mercato elettrico e di rete che si incontreranno nelle diverse zone. Non basta più moltiplicare le ore equivalenti di insolazione media per un incentivo garantito: ci si deve confrontare con l'esposizione al prezzo del mercato o a un cliente, che si spera “tenga” nel lungo termine.

 

 

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